In tarda serata sarà possibile vedere sull’orizzonte Sud-Est la costellazione dello Scorpione, una costellazione dal disegno inconfondibile, con le tre stelle a destra, quasi allineate in verticale che rappresentano le chele dell’animale mitologico a sinistra delle quali si scorge la brillante Antares, una supergigante rossa ormai alla fine della sua vita; continuando verso sinistra la costellazione si inarca con le stelle che ne rappresentano il resto del corpo e la lunga coda che termina con le due stelle Shaula e lesath che indicano il “pungilione”.
Le costellazioni zodiacali estive, sono purtroppo molto più basse sull’orizzonte Sud-Est rispetto a quelle invernali, infatti, mentre nei mesi precedenti i Gemelli sfioravano quasi lo Zenit, è una sfida per gli osservatori riconoscere tutte le stelle dello Scorpione e del Sagittario così basse da essere spesso in parte nascoste da alberi e muri o della foschia serale. L’deale è quindi osservarle nelle notti chiare, sul mare, intorno alla mezzanotte. Rimanendo lungo lo Zodiaco, potremo riconoscere più a destra la Bilancia (unico oggetto inanimato delle 12 costellazioni zodiacali) mentre a sinistra vedremo sorgere il già citato Sagittario. Ad Ovest potremo invece osservare in successione il lento tramontare delle grandi costellazioni del Leone e della Vergine.
Un discorso a parte lo merita l’Ofiuco, un’estesa costellazione situata sopra lo Scorpione, nonostante l’enorme dimensione l’Ofiuco è poco appariscente a causa di stelle particolarmente luminose, tuttavia gode di una certa notorietà per il suo ruolo di “tredicesima costellazione zodiacale” dettaglio ben noto ad astronomi ed astrofili poiché a differenza dello Scorpione che rimane al di sotto dell’eclittica per cui il Sole attraversandola per pochissimi giorni nella parte superiore nei primi giorni del mese di Dicembre, prosegue il suo cammino nell’Ofiuco rimanendoci per più giorni di quanto non faccia con lo Scorpione fino al 20 dicembre.
Lontane dall’eclittica, alte nel cielo si notano le due stelle più brillanti del cielo estivo: Arturo la gigante rossa nella costellazione del Bootes (il guardiano dell’Orsa) e, più ad oriente, la brillantissima stella azzurra Vega nella costellazione della Lira che insieme a Deneb la “Coda del Cigno” e ad Altair nell’Aquila forma un ampio triangolo il famoso “triangolo estivo” che occupa una porzione molto elevata della volta celeste per tutto il periodo estivo.
Il cielo settentrionale è, come sempre, caratterizzato delle due Orse, volgendo lo sguardo verso la Stella Polare che nell’Orsa Minore ci indica la direzione del Nord, vedremo l’Orsa Maggiore dominare il cielo a Nord-Ovest. Dalla parte opposta rispetto alla stella Polare, a Nord-Est, si possono riconoscere le costellazioni mitologiche greche di Cassiopea e Cefeo
Fenomeni del Mese
Congiunzione tra un sottile falce di Luna, Marte e Mercurio
La sera del 5 giugno, alle ore 21:30 circa, guardando verso occidente potremo scorgere una sottile falce lunare (fase del 7%) a poco meno di 3° a ovest del pianeta Marte (mag. +1,8).
Quest’ultimo ci apparirà come un puntino luminoso, immerso nel chiarore del tramonto. Più in basso sull’orizzonte e più verso nordovest potremo riuscire a vedere anche il piccolo pianeta Mercurio (mag. –0,8), ma solo se disporremo di un orizzonte occidentale sgombro da ostacoli: il pianeta sarà infatti molto basso, appena 5°. Questo bell’incontro avverrà proprio nel cuore della costellazione dei Gemelli, di cui potremo riuscire a identificare le due stelle principali, Castore e e Polluce che sovrastano Marte e la Luna, più a nord di circa 11°. Sarà interessante seguire l’evolu- zione di questa congiunzione, in particolare il giorno 5 giugno, quando, alle ore 20:50 circa, con Mercurio ancora molto basso sull’orizzonte avremo la possibilità di veder passare la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, poco a ovest del terzetto di oggetti. Occasione unica per immortalare questo momento magico con la propria reflex.
Congiunzione Marte e Mercurio
Bellissima sarà la congiunzione che potremo osservare la sera del 18 giugno, guardando verso ovest. Il cielo sarà coloratissimo, ancora infuocato dalle luci del tramonto e, proprio immersi in quelle luci colorate, sarà possibile scorgere, con forse un po’ di difficoltà, due pianeti, Marte (mag. +1,8) e Mercurio (mag. +0,1) in uno strettissimo incontro celeste. I due pianeti si troveranno ad appena 13’ di distanza reciproca! A far da contorno a questo incontro ci saranno le stelle della costellazione dei Gemelli, tra cui spiccheranno Castore e Polluce. Un quadretto da non perdere e da immortalare in alcune belle fotografie di paesaggio.
Si consiglia di seguire l’evoluzione di questo incontro anche nei due giorni precedenti e successivi il 18 giugno, quando i due pianeti si faranno dapprima via via più vicini per allontanarsi nuovamente, offrendo uno spettacolo dinamico e affascinante.
Mercurio
Finalmente in giugno avremo nuovamente la possibilità di osservarlo la sera, immerso nelle luci del crepuscolo. Le condizioni di osservabilità saranno piuttosto favorevoli, soprattutto nella seconda metà del mese, quando raggiungerà una buona altezza sull’orizzonte. Lo vedremo muoversi piuttosto rapidamente, entro i confini della costellazione del Toro, fino al 5 giugno, per passare poi nei gemelli dove resterà fino al 24 giugno, giorno che segna il passaggio nel Cancro. Il 21 giugno sarà in congiunzione con Polluce, posizionandosi a 5° 50’ a sud della stella. Sarà ancora più interessante osservare Mercurio inseguire Marte durante tutto il mese, inseguimento che vedrà compimento nella strettissima congiunzione la sera del 18 giugno.
Il 23 giugno Mercurio raggiungerà la massima elongazione orientale dal Sole (25,2° E).
Venere
Osservabile la mattina prima dell’alba Continua il periodo di declino per ciò che riguarda l’osservabilità di Venere: in giugno non si noteranno grandi cambiamenti rispetto al mese appena trascorso, quindi il peggioramento non sarà particolarmente pronunciato, se non verso la fine del mese. Ormai si fa sempre più vicina la congiunzione superiore con il Sole che sarà raggiunta in agosto, momento in cui il pianeta risulterà assolutamente inosservabile.
Approfittiamone allora per godere della visione del bel pianeta, che ci apparirà, guardando verso oriente, come una stella molto brillante (mag. –3,9) nel cielo del mattino, piuttosto basso sull’orizzonte. Venere, che dimorerà per quasi tutto il mese nella costellazione del Toro – fatta eccezione per i primi tre giorni, in cui si troverà nell’Ariete – precede il sorgere del Sole di poco meno di un’ora: non avremo quindi molto tempo per osservarlo.
Marte
Osservabile nella prima parte della notte, il periodo di osservabilità serale di Marte sta volgendo ormai al termine. In giugno,sarà ancora possibile osservare il Pianeta Rosso nella prima parte della notte: potremo scorgerlo tra le stelle dei Gemelli (fino al 28 giugno, dopodiché passerà nel Cancro) ma la sua tenue luce (mag. +1,8) si perderà sempre più rapidamente nelle rosse luci del tramonto. Il pianeta infatti tramonterà alle 23 circa a inizio giugno, anticipando di una cinquantina di minuti a fine mese. Come si diceva prime, nel corso del mese, Marte sarà protagonista di una bella congiun-zione con Mercurio, il giorno 18, quando i due pianeti si abbracceranno strettamente (circa 14’ di separazione), immersi nelle colorate luci del crepuscolo serale.
Giove
In opposizione, ottimamente osservabile tutta la notte.
È finalmente arrivato il periodo d’oro per l’osservazione del re dei pianeti del Sistema Solare. In giugno infatti Giove raggiungerà l’opposizione con il Sole (il giorno 10), condizione geometrica della sua orbita che lo rende osservabile al meglio. Risulta quindi ottimamente osservabile dal tramonto all’alba. Lo troveremo molto facilmente, già in prima serata, appena il cielo si sarà fatto sufficientemente scuro, volgendo il nostro sguardo verso sudest: ci apparirà come una stella brillante (mag. –2,6) contornata dai più tenui astri della costellazione dell’Ofiuco.
Saturno
Osservabile nella seconda parte della notte
Le condizioni di osservabilità di Saturno si faranno via via più favorevoli in giugno. Non dovremo attendere molto per vederlo sorgere sull’orizzonte orientale: basterà aspettare le 23 circa a inizio giugno ma, già alla fine del mese, il pianeta con l’anello farà capolino sull’orizzonte una ventina di minuti dopo le 21. È facile da individuare in cielo, apparendo come una stella piuttosto brillante (mag. +1,1): si troverà nel Sagittario.
Urano e Nettuno
Osservabili solo con un buon telescopio, saranno visibili nella seconda parte della notte rispettivamente nell’Ariete e nell’Acquario.
La costellazione del Mese Lo Scorpione
Lo Scorpione (in latino Scorpius) è una costellazione dello zodiaco; si trova tra la Bilancia ad ovest e il Sagittario ad est. Il Sole transita solo nella parte superiore della costellazione, entrando nell’Ofiuco prima di arrivare al Sagittario. Essendo una delle più brillanti costellazioni del cielo, si individua con estrema facilità ed è uno dei principali riferimenti nel cielo stellato estivo.
Lo Scorpione non è una costellazione particolarmente estesa, ma contiene una disposizione di stelle luminose che ben ricordano la figura di uno scorpione; si trova vicino al centro della Via Lattea, il quale ricade tra le costellazione dell’Ofiuco e del Sagittario. La sua stella più appariscente è la rossa Antares, il cuore dello scorpione.
Fra lo Scorpione e il Sagittario in cieli particolarmente bui è ben visibile la Via Lattea ripresa in questa foto di Fernando De Ronzo il 28 maggio 2019 presso Maruggio (TA) con Giove al centro dell’immagine.
Lo Scorpione è una costellazione dell’emisfero australe; dalle regioni europee è osservabile per intero solo dalle coste mediterranee, ossia a partire dal 45º parallelo nord. Nell’emisfero australe invece è ben visibile per gran parte dell’anno; i mesi migliori per la sua osservazione comunque sono quelli che corrispondono all’estate boreale, da maggio ad agosto. Nell’emisfero nord è una delle più tipiche figure dei cieli estivi: il suo tramontare subito dopo il tramonto del Sole indica che l’estate volge al termine.
Stelle Principali
- Antares(α Sco) è la stella principale: è una stella supergigante rossa, di magnitudine apparente media (è variabile) di 1,06; si trova nella parte settentrionale della costellazione, ed è parte di un’associazione stellare nota come Associazione di Antares.
- Shaula (λ Sco) è una stella azzurra di magnitudine 1,62; è la più luminosa del gruppo di stelle che insieme a Lesath rappresenta il pungiglione dello scorpione, Sargas (θ Sco) è una stella gialla di magnitudine 1,86, una delle più meridionali della costellazione.
- Dschubba (δ Sco) è una delle stelle azzurre della testa, parte dell’asterismo del Grande Uncino; ha magnitudine 2,29.
- Wei (ε Sco) è una delle stelle brillanti della costellazione più vicina a noi; arancione, ha magnitudine 2,29 e possiede un elevato moto proprio.
- Girtab (κ Sco) è una stella azzurra, di magnitudine 2,39, parte della coda dello scorpione.
- Graffias (β1 Sco, nota talvolta come Acrab) è una delle stelle azzurre della testa; ha magnitudine 2,56.
Grazie alla sua posizione sovrapposta alla Via Lattea, il cui centro ricade poco distante, questa costellazione comprende molti oggetti del profondo cielo galattici, concentrati in particolare nella parte sudorientale.
Tra gli ammassi aperti, uno dei più luminosi è M7 ben visibile anche ad occhio nudo, è formato da un gran numero di stelle a partire dalla sesta magnitudine, molto concentrato. Un binocolo lo risolve completamente in stelle.
Nell’immagine l’ammasso di Tolomeo M7 in una foto del Socio Fernando De Ronzo
Un altro ammasso ben noto, a breve distanza, è l’Ammasso Farfalla, (M6), più piccolo del precedente, ma visibile anch’esso ad occhio nudo e risolvibile con facilità.
In questa immagine visibile in basso a sinistra, che riprende anche una vasta zona di nebulosita
Foto Fernando De Ronzo.
Mitologia dello Scorpione
Originariamente, la parte di cielo che ci è nota come Bilancia era infatti occupata dalle chele dello Scorpione. I Greci chiamavano questa zona Chelai (in latino Chelae), che significa appunto «chele», una identificazione che perdura nei nomi delle singole stelle della Bilancia. Oggi, a separazione avvenuta, la Bilancia è una costellazione appena più grande dello Scorpione, ma molto meno visibile.
Nella mitologia lo scorpione punse a morte Orione il cacciatore, Orione cercò di violentare Artemide, la dea della caccia, la quale mandò lo scorpione a colpirlo,. Ma quando parla di Orione, Eratostene dice che la Terra mandò lo scorpione a pungere Orione dopo che lui si era vantato di potere uccidere qualsiasi animale selvaggio. In entrambi i casi, la morale è che Orione fu punito per la sua tracotanza Zeus lo pose agli antipodi del cielo in modo che non potesse più incontrare Orione, infatti lo Scorpione sorge solo quando la costellazione di Orione è tramontata definitivamente.
La Foto del Mese
Gruppo di Galassie nella Vergine
M86 è una galassia lenticolare visibile nella costellazione della Vergine; fu scoperta da Charles Messier nel 1781 e appartiene all’Ammasso della Vergine distante circa 52 milioni di anni luce, Fa coppia con la vicina coppie di galassie NGC4435-4438 soprannominata anche “The Eyes” gli Occhi della Vergine distante circa 50 milioni di anni luce.
È una sezione della più famosa “Catena di Markarian” un gruppo di galassie del nel super ammasso di galassie nella Vegine.
La foto è stata realizzata dal Socio Nesca Francesco di San Giorgio Ionico utilizzando una Reflex Nikon D750 al fuoco del telescopio Richie Cretien C8 sommando 88 pose da 2 minuti a 3200 iso presso Maruggio (TA) il 2 Maggio 2019.