Durante il mese di Maggio domineranno la volta celeste le costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello Zodiaco, non sono molte le stelle brillanti in questa zona di cielo, tra le più facili da individuare: Regolo nel Leone e Spica nella Vergine.
Sotto la Vergine si possono riconoscere le costellazioni minori del Corvo e del Cratere.
A nord’est troveremo il Bootes della brillante stella rossa Arturo, il “guardiano delle due orse” e la brillante Vega nella Lira, entrambe domineranno i cieli estivi.
Continua il periodo di ottima visibilità per la costellazione dell’Orsa Maggiore che nel mese di Maggio si troverà praticamente allo Zenit.
Il “punto fisso” della volta celeste la Stella Polare nell’Orsa Minore ci indica il Nord.
L’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono legare anche nella mitologia greca che narra della trasformazione in orse della ninfa Callisto e del figlio Arcade ad opera di Giunone, gelosa delle attenzioni di Zeus verso la bella Callisto, per proteggerle dai cacciatori, Zeus decise quindi di porle in cielo a facendole ruotare intorno al Polo Celeste per non perderle mai di vista.
Fra le due Orse, sinuosa come un serpente, vedremo la lunga costellazione del Dragone. Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, potremo riconoscere le piccole costellazioni dei Cani da Caccia e della Chioma di Berenice. Il mito di quest’ultima, è legato ad un personaggio storico realmente esistito: Berenice era infatti la moglie di Tolomeo III Euergete, re d’Egitto (III secolo a.C.) della dinastia dei Tolomei, la cui più nota esponente, nonché l’ultima discendente, fu la famosissima Cleopatra.
Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, avremo ancora il tempo di ammirare alcune costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, in particolare l’Auriga, i Gemelli e, un po’ più in alto, la debole costellazione del Cancro.
A notte inoltrata, infine, a Nord-Est, cominciano ad affacciarsi la già citata Lira, il Cigno e L’Aquila, le cui stelle più luminose Vega, Deneb e Altair, delimitano il “Triangolo Estivo” che si accinge a diventare il protagonista del cielo estivo.
In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a Sud-Est la Bilancia, lo Scorpione, l’Ofiuco e il Sagittario. Sopra Ofiuco sarà possibile riconoscere la Corona Boreale e la costellazione di Ercole.
La panoramica della volta celeste si conclude a settentrione sotto l’Orsa Minore con Cassiopea e il Cefeo.
Il Sole e la Luna nel mese di Maggio
In maggio, il Sole si muoverà nella costellazione dell’Ariete fino al 14, data in cui entrerà in quella del Toro. Nel corso del mese andrà avvicinandosi sempre più (+19° il 15 maggio) alle massime declinazioni positive; l’incremento rispetto al mese precedente (che è sempre più contenuto man mano che ci si avvicina alla culmi- nazione del solstizio) porterà a un guadagno di quasi +7° sulla massima altezza al momento del passaggio in meridiano: da poco più di +63° a +70° per una località posta a 42° di latitudine.
In aprile, le giornate migliori per osservare e fotografare la Luna in luce cinerea saranno il 29 e il 30 maggio, appena prima dell’alba e il 7 e l’8 del mese, quando si avrà la migliore visibilità subito dopo il tramonto. Il fenomeno è dovuto alla luce del
Sole riflessa dalla Terra che illumina la parte in ombra della Luna. Per questo, la parte non illuminata della Luna apparirà tenuemente brillante divenendo così
vagamente visibile.
Mercurio
In maggio, Mercurio sarà visibile solo nei primi cinque giorni del mese, immerso nelle luci dell’alba, al mattino quindi, guardando verso oriente.
Dopo questo primo fugace periodo il pianeta si dirigerà verso la congiunzione
superiore con il Sole (21 giugno), il piccolo pianeta risulterà assolutamente inosservabile. Lo ritroveremo solo a fine mese, dopo il giorno 26, questa volta al tramonto, molto basso sull’orizzonte di nord-ovest.
Venere
Sarà osservabile la mattina prima dell’alba. Prosegue il periodo di declino per ciò che riguarda la sua osservabilità, in maggio non si noteranno grandi cambiamenti rispetto al mese precedente, quindi il peggioramento non sarà
particolarmente pronunciato. Potremo trovare il pianeta la mattina, guardando
verso est-sudest, molto basso e immerso nelle luci dell’alba tra le stelle dei Pesci (fino al 17 maggio) per passare poi nell’Ariete, dove rimarrà fino a fine mese.
Marte
Sarà osservabile nella prima parte della notte, per tutto il mese di maggio, sarà ancora possibile osservare Marte nella prima parte della notte: per osservare la sua luce rossastra, ormai sempre più fioca dovremo dirigere il nostro sguardo verso occidente. Sarà già declinante verso l’orizzonte e prossimo al tramonto poco dopo la fine del crepuscolo serale.
Giove
Il Pianeta più grande del Sistema Solare sarà osservabile nella seconda parte della notte. Le sue condizioni di osservabilità sono in progressivo miglioramento. Ne è testimonianza il fatto che il valore di magnitudine è in aumento, così come il diametro apparente. Anche il periodo di osservabilità si fa più lungo di notte in notte,
con Giove che anticiperà la sua levata dalle 23:27 di inizio mese alle ore 21:20 di fine maggio, permettendoci di vederlo quindi anche durante la serata. Lo troveremo nell’Ofiuco, nei pressi della stella Theta Ophiuchi.
Saturno
Anche il Signore degli anelli sarà osservabile nella seconda parte della notte le cui condizioni di osservabilità si faranno via via più favorevoli lo potremo scorgere
tra le stelle del Sagittario, a 8° e mezzo a nordest della stella Nunki (Sigma Sagittarii;
mag. +2,1). Sorgerà sull’orizzonte orientale all’1:26 a inizio mese, orario anticipato di circa due ore a fine mese (alle 23:21) permettendoci quindi di osservarlo per diverse ore, ad altezze sull’orizzonte piuttosto buone.
Urano
Non osservabile
Urano ha raggiunto la congiunzione con il Sole il giorno 23 aprile, rendendosi quindi
completamente inosservabile. In maggio la situazione per ciò che riguarda la sua osservabilità non è migliorata. Dovremo quindi
attendere i prossimi mesi per ritrovarlo.
Nettuno
Dopo un pessimo periodo per l’osservazione di Nettuno, potremo ritrovare il remoto pianeta alla mattina, tra le stelle dell’Acquario, a circa 1° a nordest della stella Phi Aquarii.
La Costellazione del Mese Ofiuco il Serpentario
L’Ofiuco o Serpentario (in latino Ophiūchus, “colui che porta il serpente”), è una delle 88 costellazioni moderne ed è anche una delle 48 costellazioni originarie menzionate da Tolomeo. Nella sua parte meridionale è anche attraversata dall’eclittica, tuttavia non viene normalmente considerata una costellazione dello Zodiaco, ed è l’unica, stranamente, che non ha dato il nome a un segno astrologico nonostante il Sole la attraversi e ci rimanga per più tempo di quanto non faccia con lo Scorpione, dal 1 al 20 dicembre.
L’Ofiuco è una grande costellazione, la cui parte meridionale ricade sulla Via Lattea, in direzione del centro galattico. Ciò fa sì che siano presenti, e in notevole numero, oggetti celesti come ammassi aperti e, soprattutto, ammassi globulari.
Tra gli ammassi aperti vanno citati IC 4665 e NGC 6633, posti entrambi a nord, vicino al confine con Ercole e l’Aquila; il primo è anche il più appariscente, visibile come una macchia chiara anche a occhio nudo, mentre un semplice binocolo ne risolve tutte le componenti. Il secondo è invece più difficile da sciogliere con piccoli strumenti e occorre un piccolo telescopio per osservarne tutte le componenti.
Fra gli ammassi globulari, uno dei più notevoli è M62, posto a sud, vicino al confine con lo Scorpione; risalendo verso nord, si individua, 10 gradi a est di Antares, M19. A sud-ovest di η Ophiuchi è visibile M9 e nei pressi di ζ Ophiuchi M107. I restanti sono posti nella parte boreale della costellazione, in un’area priva di stelle luminose, e sono M10, M12 e M14.
Fra le nebulose planetarie ve ne sono alcune piuttosto appariscenti. La più settentrionale è NGC 6572, individuabile anche con un piccolo rifrattore da 80mm; NGC 6309, di forma molto allungata e visibile in un’area priva di stelle appariscenti, si trova nella fascia centrale della costellazione, mentre la più meridionale è NGC 6369, soprannominata talvolta Nebulosa Fantasmino, che si sovrappone alla parte settentrionale del complesso della Nebulosa Pipa. Queste ultime due sono individuabili anche con strumenti da 120mm.
Una particolarità la offre la Nebulosa Pipa, una nebulosa oscura, ben visibile in direzione del centro galattico, vicino al confine con il Sagittario; essa maschera completamente la luce del bulge galattico, e appare connessa a nord con un altro sistema di nubi oscure, la cui forma ricorda quella di un animale, al punto che l’intero complesso nebuloso ha preso il nome di Nebulosa Cavallo Nero. Verso ovest invece, dei tenui filamenti oscuri collegano la struttura alla regione nebulosa di Antares.
La stella più brillante dell’Ofiuco è Alfa di Ofiuco di II grandezza e si chiama Rasalhague che in arabo vuol dire «la testa di colui che raccoglie il serpente».
Beta di Ofiuco è Cebalrai, dall’arabo «il cane del pastore»; in questa zona di cielo gli Arabi vedevano un pastore (la stella Alfa di Ofiuco) con il suo cane e delle pecore.
Delta ed Epsilon di Ofiuco si chiamano Yed Prior e Yed Posterior, due nomi composti, formati dall’arabo al-yad, che significa «la mano», uniti alle parole latine Prior e Posterior, aggiunte per dare il significato di parte «anteriore» e «posteriore» della mano.
Curiosità: La sonda Voyager 1 si sta dirigendo verso la costellazione dell’Ofiuco e approssimativamente tra 40.000 anni passerà a una distanza di circa 1,6 anni luce dalla stella AC+793888.
Mitologia
Ofiuco rappresenta un uomo con un enorme serpente avvolto attorno alla vita. Egli tiene la testa del serpente nella mano sinistra e la coda nella mano destra. Il serpente è rappresentato dalla costellazione del Serpente.
I Greci identificarono l’Ofiuco con Asclepio (o Esculapio), il dio della medicina. Asclepio era figlio di Apollo e di Coronis.
La leggenda narra che Coronis tradì Apollo con un mortale, Ischys, mentre era incinta di un figlio di Apollo. Un corvo, uccello che fino a quel momento era stato candido, portò al dio la brutta notizia ma invece della ricompensa che si aspettava fu maledetto dal dio che lo fece diventare nero. In un impeto di gelosia Apollo colpì Coronis con una freccia. Piuttosto che vedere il suo bambino morire con lei, il dio strappò il feto dal grembo della madre mentre le fiamme della pira funeraria l’avvolgevano, e lo affidò a Chirone, il centauro saggio (rappresentato nel cielo dalla costellazione del Centauro). Chirone allevò Asclepio come un figlio e gli insegnò le tecniche soprannaturali della guarigione e della caccia. Asclepio divenne talmente abile nella medicina che non solo riuscì a salvare vite umane, ma addirittura a resuscitare i morti; Asclepio è considerato il più grande medico dell’antichità. Una volta, a Creta, Glauco, il giovane figlio del re Minosse, mentre stava giocando cadde dentro un barattolo di miele e vi annegò. Asclepio era intento a osservare il corpo di Glauco, quando un serpente si avvicinò. Lui prontamente l’uccise con il suo bastone; allora si fece avanti un altro serpente con in bocca un’erba che depose sul corpo di quello morto, che magicamente ritornò in vita. Asclepio prese la stessa erba e la pose sul corpo di Glauco, e l’effetto magico si ripeté. (Robert Graves sostiene si trattasse di vischio che per gli antichi aveva forti proprietà rigenerative.) A causa di quest’incidente, dice Igino, l’Ofiuco è rappresentato in cielo con in mano un serpente, che è divenuto il simbolo del recupero della salute per la caratteristica che i serpenti hanno di cambiare pelle ogni anno, come se ogni volta rinascessero.
Le Foto del Mese
6 Aprile 2019 – presso c\da Malepasso – Santa Cesarea Terme (LE)
NGC5128 – Galassia Centaurus A
Centaurus A possiede una morfologia piuttosto insolita. Vista dalla Terra, la galassia appare come una galassia lenticolare o ellittica con una banda di polveri sovrapposta.
La strana morfologia della galassia è generalmente riconosciuta essere il risultato di una fusione tra due più piccole galassie. E’ una galassia composta principalmente da stelle in avanzato stato evolutivo, mentre nel disco è ubicata la regione di formazione stellare più intensa; nel disco infatti sono state identificate circa 100 regioni di formazione stellare .
Scoperta nel 1847 da John Herschel, Centaurus A è distante circa 14 milioni di anni luce nella costellazione del Centauro.
Alle latitudine del Salento, dove è stata ripresa, la massima culminazione raggiunge circa 7,5 gradi di altezza sull’orizzonte Sud.
L’immagine è il frutto della somma di 25 pose da 5 minuti, riprese in due serate a 1600 iso con la reflex Canon Eos600\d fullspectrum al fuoco del telescopio rifrattore N.T. APo Ed 90\500 su montatura HEQ5pro autoguidata con il Synguider S.W.
Elaborazione: D.S.S. + Pixinsight LE1,0+ PScc
Full res.: https://www.flickr.com/photos/146361163@N04/47556089591/in/dateposted-public/
Autore: Fernando De Ronzo
The Great Orion nebula and The Running man
La nebulosa di Orione, molto somigliante alla Fenice con le ali spiegate, è la più brillante e fotografata zona del cielo invernale.
Facilmente visibile ad occhio nudo nella omonima costellazione come una macchia al centro della Spada, si individua poco più in basso della Cintura.
E’ una regione di formazione stellare molto attiva, la più vicina al nostro sistema solare (1300 anni luce) e si estende per circa 24 anni luce.
In questa fotografia possiamo apprezzare quattro oggetti principali:
Catalogo Messier M42 (nebulosa di Orione), M43 (parte settentrionale di M42), Trapezio (ammasso stellare giovane al centro di M42), Catalogo NGC 1977 (la nebulosa Running Man in alto).
Per massimizzare i dettagli del Trapezio e di M43, ho integrato manualmente una ripresa con pose brevissime (1879 da 2 secondi) realizzata nel 2017 a focale doppia con un telescopio Newton 200 f4.
Purtroppo, come spesso accade ultimamente, le acquisizioni sono state caratterizzate da condizioni meteo avverse che mi hanno concesso solo tre ore sotto un cielo velato dalle nubi.
Di seguito il dettaglio delle acquisizioni:
M42+Running Man (09/02/2019):
Telescopio Teleskop Service Italia Apo 72 f6 + ZWO ASI 294mc Pro, 200x60s @200 gain/-15°, 53 Dark, 51 Flat
Trapezio+M43 (12/12/2017):
Telescopio Sky-Watcher Italia 200 f4 + ZWO ASI 224mc, 1879x2s @250 gain
Montatura: Sky-Watcher Italia AZ-EQ6 GT
Autoguida: NESSUNA
Filtri: Optolong Astronomy Filter L-Pro
Software di elaborazione: DeepSkyStacker, Photoshop CC, PixInsight
Realizzata dal Socio Tommaso Massimo Stella di Taranto.
L’immagine della Grande nebulosa di Orione, è stata utilizzata come immagine di copertina del Mensile di informazione astronomica “Nuovo Orione” del mese di Maggio 2019.