Il patrimonio naturalistico di un Paese ha sicuramente un grande valore in sé, il che vuol dire che non c’è bisogno di uno scienziato che lo dica, però molte persone potrebbero obiettare che costruire una strada o un ponte o una casa o un’industria può essere altrettanto importante del piantare o proteggere un bosco. Per questo bisogna dare delle indicazioni precise e motivate del perché in un caso specifico bisogna salvare una palude, un prato o un bosco anche a costo di spostare più in là una strada o un edificio. Ma chi può dire se un ambiente è più importante di un altro, fino a giustificare la sua protezione? La conoscenza! Se non sappiamo di che cosa si parla, non abbiamo gli argomento sufficienti per dare delle indicazioni, per suggerire delle regole, per ispirare delle leggi. E come sappiamo che cosa nasconde un ambiente? Che cosa è importante custodire e che cosa può invece essere sacrificato? Sicuramente il criterio non può essere la bellezza paesaggistica, che è un fattore piuttosto soggettivo e, soprattutto, valido solo per gli esseri umani: pensate a quante paludi sono state distrutte per far posto a delle pinete che sicuramente non hanno più dato riparo ai tanti animali presenti prima. Ecco: il primo passo è proprio quello di classificare gli oggetti e gli esseri viventi di un luogo per sapere se vi sono specie da proteggere o rocce da salvaguardare. Ogni scienza poi ha i suoi metodi di raccolta, preparazione, conservazione, classificazione e studio dei reperti, ma è importante innanzitutto che anche quello che a noi può sembrare il più insignificante dei campioni abbia annotate con sé tutte le indicazioni del luogo di raccolta, la data in cui è stato raccolto, il nome del raccoglitore: solo così esso è un reperto scientifico che può contribuire alla conoscenza e alla protezione del luogo da cui è stato prelevato!