Osservando il cielo di Aprile assisteremo alla transizione dal cielo invernale a quello primaverile-estivo.
Nelle prime ore dopo il tramonto si potranno ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti: Orione, il Toro, i Gemelli, l’Auriga che scompariranno gradualmente verso Ovest.
Nel frattempo, nel cielo orientale, cominceremo a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione primaverile-estiva.
Al tramontare a Sud-Ovest di Sirio nel Cane Maggiore che per tutto l’inverno è stata la stella più brillante della volta celeste, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega, nella costellazione della Lira, che sarà la stella più luminosa per tutto il cielo estivo insieme alla rossa Arturo nel Bootes.
La Lira è una piccola costellazione composta principalmente da Vega e da 4 stelle vicine ad essa che vanno a comporre un parallelogramma.
A Nord-Est, sotto l’Orsa Maggiore, vedremo la costellazione del Bootes, dalla caratteristica forma ad “aquilone” con la già citata stella rosso-arancio Arturo, a sinistra potremo riconoscere una piccola costellazione a semicerchio, la Corona Boreale e fra quest’ultima e la Lira potremo scorgere la debole ed estesa costellazione di Ercole, facile da individuare se prendiamo come riferimento il quadrilatero di stelle che ne rappresenta il corpo, mentre le altre stelle che si dipartono sopra e sotto di esso raffigurano gli arti del famoso eroe mitologico famoso per le sue “dodici fatiche”; Ercole è sede del ricchissimo ammasso globulare M13 contenente più di mezzo milione di stelle.

Per quanto riguarda le costellazioni zodiacali, mentre nella prima parte della notte il Toro, i Gemelli andranno mestamente a tramontare, nel cielo meridionale vedremo in successione la debole costellazione del Cancro, il Leone, molto estesa, dal profilo inconfondibile nella quale sarà facile individuare la bellissima stella bianco-azzurra Regolo, ed infine la Vergine, anch’essa molto estesa, priva però di stelle molto luminose ad eccezione di Spica. A notte inoltrata, si potranno ammirare, altresì, le costellazioni della Bilancia e, successivamente, dello Scorpione al cui interno spicca la supergigante rossa Antares.
Le costellazioni circumpolari, quelle cioè che si trovano intorno al Polo Nord Celeste, caratterizzano costantemente il cielo settentrionale: L’Orsa Maggiore, con il “grande carro” al suo interno, si trova in un periodo di ottima visibilità, trovandosi alla massima altezza sull’orizzonte, si ricorda che per trovare la Stella Polare bisogna tracciare una linea immaginaria prolungando per cinque volte il segmento che unisce le ultime due stelle del grande carro, Merak e Dubhe. Sull’orizzonte settentrionale potremo ancora scorgere la bellissima costellazione di Cassiopea con la sua inconfondibile forma a “W” e la costellazione del Cefeo.

Il Sole e la Luna nel mese di Aprile 2019

Nel mese di Aprile, il Sole si muove nella costellazione dei Pesci fino al 20 Aprile, data in cui entrerà nell’Ariete guadagnando nel corso del mese circa 10 gradi in declinazione passando dai +53° a +63° come massima altezza al momento del transito al meridiano (intorno a mezzogiorno), ciò consentirà una durata del giorno più lunga e quella della notte astronomica di poco superiore alle 7 ore.

I Pianeti nel mese di Aprile 2019

Durante il Mese di Aprile, ad eccezione di Marte che lo potremo scorgere nella costellazione del Toro vicino alle Pleiadi, andrà a tramontare già in prima serata, quindi sarà un mese povero per quanto riguarda la visione dei pianeti, a meno che non si abbia tanta pazienza per aspettare il Sorgere di Giove verso l’una di notte nella costellazione dello Scorpione, e poi Saturno nel Sagittario ancora più tardi.

La Costellazione del Mese La Vergine

La Vergine domina i cieli da Marzo fino a Luglio, e contiene al suo interno alcune stelle molto luminose. Con un’estensione di 1294 gradi quadrati di volta celeste, è la seconda costellazione più estesa del cielo, dopo l’Idra, é una costellazione dello zodiaco. Si trova tra il Leone ad ovest e la Bilancia ad est.
La costellazione della Vergine è associata al periodo dei raccolti, come la mietitura (da cui deriva il nome della stella “Spica”, visibile dopo il tramonto verso ovest in estate) e la vendemmia (da cui deriva, ad esempio, il nome della stella “Vindemiatrix”, che 2000 anni fa, a causa della precessione degli equinozi, precedeva il sorgere del Sole nel mese di settembre).
Le stelle più importanti della Vergine sono:
Spica, (α Virginis) è la stella più luminosa della costellazione, nonché quindicesima più brillante del cielo notturno, distante circa 250 anni luce, il suo significato  è : “spiga di grano della Vergine“, in riferimento alla pianta che la Vergine regge in mano nelle rappresentazioni canoniche del personaggio dello zodiaco. Si presenta come una stella di colore azzurro molto intenso facilmente individuabile nel cielo seguendo l’arco formato dalla coda dell’Orsa Maggiore fino ad Arturo (α Bootis), e proseguendo per un tratto in linea retta fino a Spica.
Porrima, (γ Vir) è la seconda stella più brillante della costellazione della Vergine, dopo la stella Spica . Si trova a circa 38 anni luce, Il nome Porrima deriva dal latino e si riferisce ad una dea della mitologia romana, invocata per la prevenzione e la protezione dei parti dei nascituri. La stella era conosciuta come Prorsa e Prosa nel II secolo.
Vindemiatrix (ε Vir) , in italiano Vendemmiatrice, è la terza più brillante della costellazione, dopo Spica e Porrima  ed è distante 102 anni luce. Il nome Vindemiatrix significa “la vendemmiatrice” ed è la traduzione latina del greco Protrugeter, durante l’Impero Romano, era conosciuta come VindemiatorVindemitor Provindemiator; a quei tempi sorgeva alle prime luci dell’alba verso la fine di agosto e per questo segnava il momento della vendemmia. A causa della precessione degli equinozi la stella non sorge più a quell’ora alla fine di agosto, il suo posto è oggi occupato dalle stelle della costellazione del Leone.

Mitologia della Vergine

Secondo una versione, la costellazione raffigura Astrea, la vergine figlia del dio Zeus e della dea Temi. Astrea era conosciuta come la dea della giustizia (e per questo, lo strumento della giustizia, la Bilancia, si trova lì vicino). Secondo la leggenda, essa amministrava il mondo in modo saggio, finché gli uomini diventarono così intrattabili che si ritirò nei cieli in disgusto.
Spesso la Vergine è associata anche con Persefone, perché la costellazione è principalmente visibile nei mesi primaverili, quando si pensava che la dea fosse uscita dal mondo delle ombre. Si dice che si dovette ritirare nell’oscurità per conservare la purezza, simbolo di bellezza e con l’aiuto della bilancia, giustiziera cosmica, ritornare ad essere centro universale.

Oggetti del Profondo Cielo

Nell’Immagine la Galassia Sombreto (M104) realizzata dal Socio Tommaso Massimo Stella di Taranto
La costellazione della Vergine essendo che si trova fuori dal piano galattico, è povera di nebulose in compenso è ricchissima di Galassie alla portata dei telescopi amatoriali .

Nell’immagine sono visibili moltissime galassie molto lontane, l’insieme è denominato “Catena di Markarian” visibile poco distante da Vindiamitrix, nel grande ammasso delle Vergine, autore della foto: Socio Fernando De Ronzo .

Fenomeni del Mese
Le Liridi le stelle cadenti di Aprile 2019

Si tratta di uno sciame meteoritico non molto appariscente ma sempre affascinante da osservare, la massima visibilità sarà tra il 20 e il 23 aprile,(anche se è attivo dal 16 al 28), con uno ZHR pari a 18 meteore possibili in un’ora. Come si può intuire dal nome, le Liridi sono così chiamate perché provengono dalla costellazione della Lira e sono il primo sciame meteoritico osservato dall’uomo, in Cina. Come sicuramente saprete, questi strani oggetti non sono delle vere e proprie stelle che cadono perché le stelle non si muovono da una parte all’altra del Sistema Solare (di stella vicina a noi ne abbiamo una ed è il nostro Sole) e non si tuffano nell’atmosfera- per nostra fortuna. Lo sciame di meteore solitamente si muove insieme ad una cometa, che per queste specifiche meteore è la Tatcher che passa ogni circa 400 anni dalle nostre parti.

Congiunzioni

La sera del l’8 Aprile una spettacolare congiunzione Marte-Luna-Pleiadi nella costellazione del Toro con la stella rossa Aldebaran (l’occhio insanguinato del Toro) a godersi lo spettacolo a pochissima distanza; un bellissimo quadro d’insieme che unisce corpi del sistema solare con oggetti del profondo cielo, una ghiotta occasione per immortalare un evento affascinante che testimonia la fine del periodo invernale.

La Luna occulta il “Presepe”

M44 un ammasso aperto nella costellazione del Cancro
La sera del 13 aprile assisteremo ad un interessante fenomeno astronomico, con il nostro satellite in fase gibbosa crescente, che attraversa dalle 21,00 del 13 alle ore 01,00 del 14 il bellissimo ammasso stellare aperto del Presepe, con il lembo oscuro della Luna che man mano andrà ad occultare alcune stelle dell’ammasso stesso. Si potrà ammirare il fenomeno con un binocolo o con un telescopio che intorno alla mezzanotte avrà il massimo avvicinamento del nostro satellite naturale all’ammasso situato fra due stelle denominate Asellus Borealis e Asellus Australis, i “due asinelli” nella costellazione del Cancro.

Le Foto del Mese

IC410 Hubble palette (Ha+OIII+SII)
IC 410, nota talvolta come Nebulosa Girino a causa dei suoi filamenti nordorientali, è una nebulosa a emissione di grandi dimensioni visibile nella costellazione dell’Auriga; ad essa è legata l’ammasso aperto NGC 1893, formato da giovani stelle massicce piuttosto disperse. La regione è sede di importanti processi di formazione stellare generanti stelle di grande massa. (da Wikipedia)
Dati tecnici:
DATE: March 2019
SITE: Santa Cesarea Terme (LE)

TELESCOPE: Vixen Ax103S
FOCAL REDUCER: Vixen HD 0,77x
GUIDING TELESCOPE: Ultraguide 60/240
GUIDING CAMERA: QHYCCD Q5L-II-M
CAMERA: Moravian G2-8300FW mono
MOUNT: Ioptron ieq45-pro

FILTER
Baader Ha 36mm 7nm: 22×600″ -20gC bin1
Baader OIII 36mm 8.5nm: 14×600″ -20gC bin1
Baader SII 36mm 8nm: 16×600″ -20gC bin1
SOFTWARE: Pixinsight 1.8
Autore: Socio Salvatore Cozza di Santa Cesarea Terme (LE)

La Testa di cavallo (B33), individuabile nella costellazione di Orione subito sotto la luminosa stella Alnitak, è una nebulosa oscura costituita da dense polveri ammassatesi a formare testa e collo di un cavallo (immaginate di guardare il cavallo degli scacchi ruotato di 45° sul suo asse). Alle sue spalle si può ammirare IC434, la nebulosa a emissione rossastra originata dall’ idrogeno ionizzato da Sigma Orionis (non visibile in questa foto).
Dista dal nostro sistema solare 460 parsec e si estende per circa 3,5 anni luce.
La foto è un ROI (Region Of Interest) di un campo più vasto comprendente la Nebulosa Fiamma.

Di seguito il dettaglio delle acquisizioni (non è stata utilizzata autoguida):

482x30s @350 gain/-15°, 110 Dark, 109 Flat

FOV:4250×3000 pixel , ROI:2423×1717 pixel

Telescopio: Skywatcher 200 f4 Wide Photo
Camera di ripresa: ZWO ASI 294mc Pro
Montatura: Skywatcher AZ-EQ6 GT
Autoguida: NESSUNA
Filtri: Optolong L-Pro

Software di elaborazione: DeepSkyStacker, Photoshop CC, PixInsight, AstraImage

Autore: Socio Tommaso Massimo Stella di Taranto.